Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono finalmente realtà anche in Italia. Il Ministero dello Sviluppo economico ha decretato lo scorso settembre gli incentivi per la promozione dell’autoconsumo collettivo e la creazione di comunità energetiche da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di favorire la transizione energetica del sistema elettrico verso fonti più sostenibili ed ecologiche.
Cittadini e imprese saranno ora incentivati a produrre e consumare la propria energia, l’autoconsumo collettivo è attuabile da famiglie e persone che vivono nello stesso edificio o condominio, e nelle comunità energetiche possono partecipare persone fisiche, imprese e enti locali limitrofi.
Si tratta in particolare di una grande rivoluzione per i condomini, che potranno creare le proprie comunità energetiche rinnovabili installando e autoconsumando impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Riassumendo i punti salienti che caratterizzano una comunità energetica possiamo dire che il primo cambiamento avviene nel ruolo del consumatore che ora diventa anche produttore di energia. Consumatori e produttori concorrono nella stessa rete di bassa tensione nella forma di comunità per generare e condividere l’energia prodotta dagli impianti. La comunità potrà avere la forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, consorzio, partenariato, organizzazione senza scopo di lucro.
Una comunità energetiche prevede di installare impianti ad energie rinnovabili con una potenza complessiva inferiore a 200 kW, e che l’energia prodotta sia consumata “sul posto”, oppure accumulata in appositi sistemi.
L’impianto deve essere connesso alla rete elettrica a bassa tensione, attraverso la stessa cabina di trasformazione a media/bassa tensione da cui la comunità energetica preleva anche l’energia di rete.
Queste caratteristiche necessarie rendono le comunità energetiche una soluzione energetica perfetta per condomini, PMI e attività commerciali.
